Prossimi appuntamenti con Vito

In primo piano

CREMA venerdì 27 giugno CremArena ore 21:00

Nell’ambito di «Crema del pensiero e i Manifesti di Crema» lectio magistralis del prof. Vito Mancuso dal titolo «I Quattro Maestri» Socrate, Buddha, Confucio, Gesù». Ingresso gratuito.

Vito Mancuso Crema [PDF]

Vito Mancuso


BASTIA UMBRA sabato 28 giugno Cinema Teatro Esperia ore 17:00 

Nell’ambito di PROSPETTIVE2025 incontri ed eventi a tema annuale OCCIDENTE, lectio del prof. Vito Mancuso: «Quale religione per l’Occidente senza più religione». Presenta Marina Scardazza. Ingresso gratuito previa prenotazione.

[Link prenotazione]

POSPETTIVEOCCIDENTE


ROMA domenica 29 giugno Foro Romano Clivio di Venere Felice ore 21:00

«LA GIOIA INTERIORE» Evento speciale in occasione dell’inaugurazione del Festival nell’anno del Giubileo. Conferenza del prof. Vito Mancuso; LAGRIME DI SAN PIETRO Madrigali spirituali a 7 voci di Orlando di Lasso. Interventi in live electronics di Vittorio Montalti.

Opera Roma Biglietto acquistabile al [Link] indicato

Roma

Continua a leggere

Pubblicato in Home

La Gioia prima della Gioia

In primo piano

PASSIGNANO – Barberino Tavernelle (FI) giovedì 28 – sabato 30 agosto 2025

Screenshot 2025-06-17 alle 11.49.57

Programma «La Gioia nella Gioia» 28 – 30 Agosto 2025

Ritiro di riflessione e meditazione 

«La gioia prima della gioia», così il filosofo Filone d’Alessandria definiva la speranza: sentimento irriducibile che anticipa ciò che promette, vigilia che raccoglie in sé la dolcezza dell’attesa e l’emozione della festa, il segreto del seme e lo splendore del fiore. 

Muovendo da qui, il teologo Vito Mancuso propone un percorso di riflessione attraverso la natura profonda della speranza e delle molte domande che solleva: nel nostro tempo vorace e dissennato, c’è spazio per sperare? Come dissotterrare la sorgente di armonia che scorre in noi libera e incondizionata? Quali doni, presenti e futuri, porta in dote la coltivazione della propria vita spirituale?

Ad affiancare la parola, le esperienze di silenzio affidate all’insegnante di meditazione Gabriele Goria, che introduce i partecipanti ai benefici dell’antica ginnastica posturale cinese Pa Tuan Chin e conduce un ciclo di pratiche meditative della tradizione buddhista – Anapana (concentrazione sul respiro), Vipassana (osservazione equanime), Metta-Bhavana (gentilezza amorevole) – per esercitare la visione introspettiva e la capacità di relazione con se stessi e il mondo.

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Fine vita e libertà

In primo piano

PERCHÈ SUL FINE VITA LA DIGNITÀ È LA LIBERA SCELTA

 

Screenshot 2025-06-15 alle 16.14.42

 

Fine vita e libertà  [PDF]

La questione del fine-vita si determina considerando con onestà intellettuale “il fine” della vita. È cioè il fine, inteso come scopo, a disciplinare la fine, intesa come cessazione, quando si tratta della vita. E qual è il fine della vita? Lo chiedo ai politici che devono dare finalmente una legge a questo paese che l’attende da anni: ministri, onorevoli, senatori qual è, secondo voi, il fine della vita? Perché siamo qui? Perché la natura ci ha generati, nell’attesa prima o poi di degenerarci? Ognuno di voi sicuramente avrà le idee chiare al riguardo, ma il punto è che la penserà a modo suo, diversamente non solo dagli avversari politici, ma molto probabilmente anche dagli stessi colleghi di partito. Quando si tratta della questione più importante di tutte che è il senso o il non-senso, e quale senso e quale non-senso, del nostro essere qui, ci ritroviamo così diversi tra noi, persino all’interno della propria famiglia. Il vostro compito, però, è di dare una legge ai cittadini italiani in modo che essa possa essere davvero la legge di tutti, in modo che davvero cioè, come stabilisce una delle tre massime fondamentali del diritto romano, a ciascuno sia concesso ciò che gli spetta: “Unicuique suum”, “A ognuno il suo” (le altre due massime sono: “Alterum non laedere”, e “Honeste vivere”) …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Papa Leone XIV e le sfide della Storia

In primo piano

 IL DIFFICILE EQUILIBRIO TRA GUIDA SPIRITUALE DEL MONDO E PASTORE DELLA CHIESA

3BC5JRY-1-1-scaled_mod-copy-e1747811831437-2000x900

Leone e le sfide della Storia [PDF]

È passato solo un mese da quell'8 maggio della sua elezione e già sento alcuni tra i cattolici più impegnati e più attenti alla dimensione sociale del messaggio cristiano lamentarsi di Papa Leone dicendo che non ha la forza, l'incisività, il coraggio di Papa Francesco, pronti a scommettere che, per l'intenzione dell'attuale Papa di armonizzare e accontentare tutte le diverse correnti della Chiesa, assisteremo a un pontificato, se non di basso profilo, certamente all'insegna di un inevitabile effetto-camomilla. Sarà così? Trovare il punto di equilibrio tra le diverse forze centrifughe e centripete significa raggiungere il centro preziosissimo denominato «giusto mezzo» da Aristotele e «aurea mediocritas» da Orazio, ma non bisogna dimenticare che non di rado questa nobile intenzione ha spesso storicamente prodotto solo mediocrità, l'inevitabile esito di una serie di compromessi e di colpi ora al cerchio ora alla botte. Papa Leone cerchiobottista? …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Innamorato del Mondo

In primo piano

TeilhardP_1955-colorized

La Chiesa riscopre Pierre Teilhard de Chardin gesuita a lungo ostracizzato e proibito per le sue idee eterodosse sul peccato originale. Oggi è esempio di un nuovo cammino di fede perché credeva nella bontà originaria dell’universo e nella sintesi tra scienza e spirito.

Innamorato del Mondo [PDF]

Screenshot 2025-05-27 alle 11.59.22La professione di fede di questo straordinario gesuita, a lungo “proibito” e oggi citato con favore da Papi e Cardinali (la cui biografia più recente, opera della studiosa francese Mercè Prats, è appena stata pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana) era nel Mondo. Non in Dio, non in Cristo, non nello Spirito, tanto meno nella Chiesa, ma nel Mondo, che qui scrivo al maiuscolo come faceva lui. Ed era a partire dal Mondo quale suo unico punto fermo che poi egli risaliva a Dio, a Cristo e allo Spirito. 

Un giorno del 1934, mentre si trovava esiliato in Cina a causa delle sue idee eterodosse sul dogma del peccato originale, un monsignore parigino gli richiese la stesura della sua professione di fede ed egli scrisse in cosa veramente credeva, non la religione ufficiale del Credo composto da altri tanti secoli fa, ma quella del suo cuore, intima ed esistenziale (il che è un esercizio spirituale consigliabile a tutti: scrivere nero su bianco in cosa veramente crediamo, per cosa veramente viviamo) …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Lasciare il sacerdozio per amore

In primo piano

Recensione del prof. Vito Mancuso al libro di Agnese Pini “La Verità è un Fuoco” (Garzanti)

La verità è un fuoco

Agnese Pini racconta la storia dei suoi genitori che si sono conosciuti quando il padre faceva il prete e per la madre ha abbandonato tutto e seguito un’altra vocazione. Un romanzo su come solo verità e libertà ci permettono di essere chi siamo.

Lasciare il Sacerdozio per Amore [PDF]

Il protagonista di questo libro è l'amore, più precisamente l’amore che chiede di essere riconosciuto e proclamato, che esige pubblicità nel senso primordiale di esporre al pubblico, come le pubblicazioni che si affiggono alle porte delle chiese prima del matrimonio. Il protagonista di questo libro è l'amore che bussa con insistenza e che chiede di essere pubblicato e che per questo diventa un libro. Questo libro. 

L'altra protagonista è la verità, che, come il fuoco, brucia. Il rapporto con la verità può essere bruciante. Non lo è quando si tratta di un dato che va imparato e memorizzato; lo è quando si tratta di una evento che ci riguarda e che, ri-guardandoci, proprio come se avesse degli occhi costantemente puntati su di noi, ci disvela, ci spoglia, ci mette a nudo, secondo l'etimologia del termine verità che in greco (alétheia) è proprio “svelare”. La verità svela e denuda perché illumina, ma, illuminando al contempo brucia, come il fuoco. È quello che Agnese legge sotto la riproduzione del quadro di Klimt “Nuda Veritas” all’ingresso dello studio del dottor F., psicanalista di scuola freudiana: “La verità è un fuoco, e parlare di verità significa illuminare e bruciare”…

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Il cuore inquieto della Chiesa

In primo piano

Il pontefice invita all’amore e all’unità ma riconosce anche che i fedeli devono sapersi immergere nella Storia

Screenshot 2025-05-19 alle 22.35.30

Il cuore inquieto della Chiesa [PDF]

È stata molto bella nella sua semplicità, chiarezza e brevità, l’omelia di papa Leone XIV per la Messa d’inizio pontificato. Quanto però ai miei occhi la rende particolarmente preziosa è stato l’aver delineato, senza formularlo esplicitamente ma facendolo sorgere dal basso, il problema fondamentale che il suo pontificato dovrà da subito e per lungo tempo affrontare. Quale? Quello che sorge inevitabilmente dalla strutturale dialettica tra i due concetti più importanti dell’omelia: inquietudine e unità. C’è anche un terzo concetto che gioca un ruolo rilevante, l’amore, e non poteva che essere così per un agostiniano, ma l’amore qui è al servizio dell’unità, quindi non fa che rafforzare il centro concettuale vero e proprio del discorso consistente nella dialettica di inquietudine e unità …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Speranza, fede razionale, etica naturale.

In primo piano

Recensione al libro Destinazione Speranza di Stefano Zani

Speranza, fede razionale, etica naturale [PDF]

Mancuso - Destinazione speranzaNel faticoso cammino alla ricerca di un “luogo aureo” prima delle controversie tra le tribù della terra un prezioso contributo è quello rappresentato dal lavoro di Vito Mancuso. Dopo aver elaborato e proposto, tra molti altri lavori, i concetti di divinità come creatio continua, di principio passione (cristo cosmico), di panenteismo e di Dio come artigiano buono e sofferente; dopo aver riproposto l’attualità di un’etica delle virtù, a partire da quelle laiche e cardinali, risalito le grandi tradizioni filosofiche e spirituali dell’umanità attraverso la lezione di Socrate, Confucio, Buddha e Gesù e scritto un’etica adeguata al nostro tempo, l’infaticabile Vito Mancuso, prolificissimo teologo laico e filosofo, prosegue con la sua ultima opera, Destinazione speranza. Il metodo Kant, nell’originale e coraggioso tentativo di rifondazione della fede  supportandola con una metafisica aggiornata, nel solco di  quanto ha già sostenuto Kant, in direzione di una fede razionale e di un’etica razionale laicamente fondate. Non più una metafisica dogmatica da cui segue un’etica dimostrativa su basi conoscitive, né un’etica derivante da una religione rivelata, bensì un’etica naturale che trova nella metafisica di Kant una fede razionale nella libertà e in tutto quello che di positivo può scaturire da essa: speranza orizzontale nei confronti dell’impegno al miglioramento del mondo grazie a consapevolezza e responsabilità, e speranza verticale in un superamento definitivo dello scarto tra reale e razionale che nella storia è comunque destinato a rimanere inevitabile …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Torniamo ad obbedire alla voce della coscienza

In primo piano

Intervista al prof. Vito Mancuso di Laura Solieri per La Gazzetta di Modena 15 marzo 2025

Screenshot 2025-03-15 alle 11.15.18

Modena [PDF] [PDF]

Domenica 16 marzo 2025 il Bper Forum di Modena ospita Vito Mancuso, teologo, scrittore ed editorialista de La Stampa, che presenta il suo ultimo libro "Destinazione Speranza" (Garzanti). In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro. con ottimismo sembra un'impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l'uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi: Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Mancuso guida i lettori alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull'avvenire, "Destinazione Speranza” rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all'egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Il metodo Kant

In primo piano

Il nuovo libro del filosofo teologo dedicato alle domande di Kant sul significato profondo dell’esistenza umana. Solo la cultura ci aiuta ad arricchire la nostra interiorità.

DI

Il metodo Kant

Per ognuno di noi la vita ha una direzione orizzontale e una direzione verticale. La direzione orizzontale riguarda la natura e la storia dentro le quali ci ritroviamo inseriti e che ci trasportano in avanti come un interminabile tapis roulant. La direzione verticale riguarda noi stessi nella nostra singolarità, dal giorno in cui siamo nati fino al giorno in cui moriremo scomparendo dal tapis roulant della natura e della storia che in nostra assenza continuerà a scorrere imperterrito esattamente come aveva fatto prima del nostro arrivo. 

Le domande, a questo punto, sono due. La prima: che senso ha il continuo scorrere in avanti dell’interminabile tapis roulant della natura e della storia? C’è un fine che lo guida, uno scopo, una tensione verso una meta, o è solo un meccanismo insensato, un gioco beffardo con qualche risata e qualche guizzo di intelligenza, ma il cui unico vero risultato complessivo è solo un mare di lacrime e di sangue? …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Destinazione Speranza

In primo piano

VITO MANCUSO – DESTINAZIONE SPERANZA 

in libreria per Garzanti editore il 15 ottobre 2024

Mancuso - Destinazione speranza

Vito Mancuso Destinazione Speranza [PDF]

In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro con ottimismo sembra un’impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l’uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi: «Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Vito Mancuso ci guida alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull’avvenire, Destinazione Speranza rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all’egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende.

 ISBN: 8811010624 – Casa Editrice: Garzanti – Pagine: 288 – Data di uscita: 15-10-2024 – Edizione cartacea 18,00€

Garzanti [Link]  Feltrinelli IBS [Link]  Il Libraio [Link]

Pubblicato in Home

Capisco Martina il corpo tortura

In primo piano

Secondo il teologo, la donna triestina di 49 anni, tetraplegica, ha ragione. Ha denunciato l'azienda sanitaria dopo i no al suicidio medicalmente assistito.

Intervista di Valeria Pace a Vito Mancuso 

Screenshot 2024-09-01 alle 09.39.38

Capisco Martina Il corpo tortura [PDF]

Rispettare la sacralità della vita, compito che ogni persona di retta coscienza deve sentire come proprio, significa rispettare la sacralità della libertà, che è il luogo dove il vivere si manifesta nel modo più intenso. Il filosofo e teologo Vito Mancuso non ha dubbi, è d'accordo con Martina Oppelli, l'architetta triestina di 49 anni resa tetraplegica dalla sclerosi multipla che chiede di poter accedere al suicidio medicalmente assistito, e dopo i ripetuti dinieghi ha scelto di denunciare l'azienda sanitaria (Asugi) per tortura … 

Continua a leggere

Pubblicato in Home

La nazionalità non fa i cittadini. I popoli nascono dalla cultura.

In primo piano

Nessuno Stato può "fare" esseri umani affermando la propria ideologia. Solo i regimi autoritari hanno sostenuto la coincidenza tra Stato e nazione

cittadinanza

Nazionalità [PDF]

 

“Fatta l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”, si dice che dichiarò Massimo D’Azeglio all’indomani della proclamazione dello Stato unitario nel 1861. Da allora il processo del “fare” gli italiani non è mai terminato e giustamente la politica in questi giorni sta discutendo sulla sorgente che conferisce a un essere umano lo stato giuridico di cittadino italiano. Il tema è urgente, anzi improcrastinabile, sia perché direttamente riguarda molte persone che vivono in Italia che non sono cittadini italiani e lo vorrebbero essere, sia perché indirettamente riguarda tutti gli attuali cittadini italiani in quanto chiarificatore (in questi tempi così confusi) della loro identità. Cosa significa essere cittadini italiani? In che modo “si fanno” gli italiani? Per essere un cittadino italiano è necessario essere di nazionalità italiana? Qual è il rapporto tra cittadinanza e nazionalità?

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Il vero problema non è il patriarcato ma il culto della forza di cui siamo schiavi

In primo piano

In piazza gli slogan contro l’uomo al centro della società, ma la radice del male è la venerazione del potere. Quella che aveva Margaret Thatcher e non Gandhi. A uomini e donne dico: l’unica liberazione è la cultura. 

Il vero problema non è il patriarcato [PDF]

Schermata 2023-11-24 alle 18.28.14

L’altra sera, invitato da mia figlia, ho partecipato con lei e il suo ragazzo alla manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata a Bologna da “Non Una di Meno”. C’erano diverse migliaia di persone, per lo più giovani, in maggioranza donne, ma anche noi uomini non eravamo pochi, ho persino intravisto alcuni signori definibili, come me, “di una certa età”. Cartelli, fischietti, alcune trombe, qualche pentola e relativi cucchiai, insomma le solite cose usate da sempre nelle manifestazioni per fare baccano e farsi notare. Di nuovo, per lo meno per me, c’erano le chiavi di casa, agitate da molte ragazze per simboleggiare con il loro tintinnio che neppure in casa si sentono sicure. Le agitava anche mia figlia, però con l’altro braccio si stringeva a me, quindi quel suo gesto non mi preoccupava. Al di sopra ovviamente svettavano gli slogan, gridati con forza e passione dalle giovani donne. Il più ripetuto era il seguente: “Lo stupratore / non è malato, / è figlio sano / del patriarcato” …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Complexio Oppositorum

L’ATEISMO DI FATTO O PER SCELTA QUEI DUE PRIMI PASSAGGI STONATI

Prevost elenca i rischi di chi non crede. Ma le religioni devono risvegliare l’umanità, non possederla. 

Screenshot 2025-05-11 alle 11.29.20

Complexio Oppositorum [PDF]

Fino a prima dell’omelia di ieri mattina nella Sistina Papa Leone incarnava ai miei occhi una perfetta manifestazione dell’aureo concetto di complexio oppositorum, alla lettera “complesso degli opposti”, più efficacemente “concerto degli opposti”. Si tratta di un concetto peculiare del cattolicesimo, caratterizzato dal privilegiare (a differenza del protestantesimo che insiste sulla logica della distinzione “aut aut”) la logica dell’armonia “et et”. Non “o questo o quello”, bensì “sia questo sia quello”, in un abbraccio simile al colonnato del Bernini …

Continua a leggere

Pubblicato in Home

Papa Leone XIV

CONTINUITÀ E DISCONTINUITÀ INSIEME LA VIA STRETTA DELLA CHIESA DOPO BERGOGLIO

Prevost raccoglie l’eredità spirituale di Francesco ma sarà meno protagonista del suo predecessore. Con la sua predicazione, il nuovo Papa contribuirà alla pace di cui il mondo ha bisogno: quella del cuore.

Screenshot 2025-05-09 alle 08.40.08

Papa Leone XIV [PDF]

Di cosa ha veramente bisogno la Chiesa oggi? E di cosa il mondo? Sono queste le domande che mi pongo per valutare l’elezione del nuovo Papa. La risposta a entrambe le domande non è difficile. La Chiesa ha bisogno di continuità e insieme di discontinuità rispetto al papato di Francesco, e presto spiegherò in che senso; e quanto al mondo, lo vediamo tutti di cosa ha bisogno, anzi, prima ancora, lo sentiamo, nel nostro cuore inquieto, che esso ha bisogno di pace …

Continua a leggere

Pubblicato in Home