Francesco, il primo profeta della teopatia

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«Non ha pensato Dio, lo ha patito».

Francesco

Papa Francesco e la Teopatia [PDF]

Il termine teologia mal si adatta al pensiero e direi anche alla vita di Jorge Mario Bergoglio. Occorre piuttosto coniare un altro termine al fine di illustrare adeguatamente il suo aver parlato di Dio, il suo averlo rappresentato, il suo essere stato (per riprendere la celebre definizione del Papa data da santa Caterina da Siena) “il dolce Cristo in terra”. Questo neologismo, non bello ma a mio avviso efficace, è il seguente: teopatia. Non teo-logia, ma teo-patia. Esattamente come si parla di simpatia e di empatia per contrassegnare il risuonare dell’emotività di fronte a un altro essere umano o a una situazione di vita, così, per il pensiero di Dio espresso da papa Francesco negli scritti e soprattutto nella vita occorre parlare di teo-patia. Egli non ha pensato Dio, lo ha patito. Non è stata la logica, è stata piuttosto la passione a costituire la sigla del suo incontro con il Mistero del mondo capace di produrre Amore a cui ci si riferisce tradizionalmente dicendo Dio. Questo incontro passionale tra il Mistero da un lato e la sua coscienza e le sue viscere dall’altro ha prodotto in papa Francesco sia la dolcezza, lo slancio e l’entusiasmo, sia l’indignazione, la protesta e talora anche la rabbia. Esiste infatti un lato oscuro, una “Dark Side of the Moon” come cantavano i Pink Floyd, anche della passione per Dio. 

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Pasqua, la festa e attorno il carico di morte

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SOLO DENTRO DI NOI TROVIAMO SPERANZA

Davanti agli occhi del mondo ci sono gli orrori della crisi, c’è il bambino di Gaza senza braccia. Il compito del pensiero non è registrare l’esistente, ma far fiorire la vita e cercare giustizia».

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Pasqua [PDF]

Tutti siamo consapevoli dei problemi del nostro tempo, lo siamo a tal punto che ne siamo assediati, inutile farne anche qui l’ennesimo elenco e schiacciare ancor più le nostre coscienze sotto il peso della loro realtà. Dopotutto oggi è Pasqua, si festeggia la vittoria della vita e almeno oggi si dovrebbe coltivare l’ottimismo. Ma perché solo oggi è Pasqua? Perché non anche domani e dopodomani, e persino tra tre mesi quando tutti ci lamenteremo del caldo che non ci farà respirare? Perché non pensare che la logica della Pasqua riguardi ogni giorno e così guardare alla vita con uno sguardo diverso? Perché legare questa gioiosa prospettiva della vittoria della vita solo a un giorno in un anno intero, e non anche a tutti gli altri 364? Cosa ci impedisce di affrontare sempre la realtà con la convinzione che sia la vita a trionfare, e non la morte? …

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Nel nome una missione

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Nel ricordo di Papa Francesco riproponiamo l’articolo pubblicato su Repubblica del 14 aprile 2013

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Forse è la volta buona. Forse oggi, a distanza di mezzo secolo, il rinnovamento all’insegna del Vangelo che papa Giovanni XXIII e il Vaticano II avevano voluto e intrapreso, può finalmente diventare realtà. Forse i cardinali elettori hanno veramente ascoltato lo Spirito Santo, operazione che non contiene nulla di magico, ma è solo la pura disposizione della mente e del cuore a volere sempre e solo il bene, perché quando un uomo dispone la sua mente e il suo cuore nella ricerca del bene lo Spirito della santità agisce in lui, sia egli credente o non credente. E questo io sento che i cardinali elettori hanno fatto, allontanando ogni calcolo politico o diplomatico, ogni ragionamento all’insegna del potere, e scegliendo un uomo di Dio. Si è trattato di una scelta assolutamente inaspettata, il nome di Jorge Mario Bergoglio non figurava quasi mai tra le liste dei principali papabili. Ma si è trattato soprattutto di una scelta completamente innovativa: da ieri abbiamo il primo papa non europeo, il primo papa latino-americano, il primo papa che ha scelto di presentarsi al mondo come “vescovo di Roma” e soprattutto il primo papa che ha scelto di chiamarsi Francesco….

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La nuova Moschea di Torino

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I VERI CRISTIANI SIANO FELICI SE APRE UNA NUOVA MOSCHEA. 

 

SIAMO TUTTI IN CERCA DI DIO. 

 

Il teologo Vito Mancuso firma la lettera in favore del centro in costruzione a Torino: «Solo in questo modo si attenua il conflitto tra Islam e Occidente. Va riconosciuto il sentimento di sfiducia ma poi bisogna capire che è antistorico e immaturo».

Intervista al di Francesco Munafò su La Stampa di lunedì 14 aprile 2025

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Nuova Moschea Torino [PDF]

«Soprattutto i veri cristiani dovrebbero essere contenti, perché Dio non lo possiede nessuno e siamo tutti impegnati a cercarlo. Per Vito Mancuso, teologo, scrittore e firma de La Stampa, l'apertura di una moschea nei locali dell'ex fonderia Nebiolo a Torino va accolta come un'ottima notizia. Una parte della società civile, però, nelle scorse settimane ha reagito tirando fuori rabbia e reticenza. Forse per diffidenza, forse per paura. E per rispondere soprattutto a loro che i redattori della rivista cattolica torinese Tempi di fraternità hanno scritto una lettera aperta di appoggio al progetto: «Non c'e nulla da temere da fedi e culture diverse dalle nostre dicono, e la moschea sarà simbolo di speranza e unità. A firmare l'appello, quindici tra teologi, giornalisti, accademici e associazioni del mondo cristiano cattolico e protestante. Tra i firmatari, anche Vito Mancuso. 

Perché la costruzione di una moschea genera diffidenza? 

«Non è sempre stato così, ma a partire dal dopoguerra l' Islam è diventato un mondo problematico e ha esportato la propria problematicità. Penso alla questione israelo-palestinese, che ha generato in molti musulmani l'idea di essere stati usati dall'Europa per risolvere un certo complesso di colpa legato alla Shoah. Oppure al fatto che una parte del mondo islamico percepisca le società occidentali come una minaccia per le proprie strutture familiari e sociali. Da un lato, quindi, la preoccupazione di pezzi di società civili europee è legittima, perché il rapporto della modernità occidentale con l'islam è in generale più travagliato che con le altre religioni. Dall'altra, l'Occidente è oggi abitato da tantissimi cittadini di fede musulmana. Tutto sta nel capire cosa fare di fronte a questa situazione …

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Invitiamo a cena la vita e facciamole domande

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Un poker da riscoprire: Socrate l'educatore, Buddha il medico, Confucio il politico, Gesù il profeta, non senza sorprese. 

La recensione di Nicoletta Martelletto alla lectio magistralis del prof.Vito Mancuso nell’ambito del Vicenza Storia Festival Oriente|Occidente sabato 12 aprile 2025, pubblicata sul Giornale di Vicenza domenica 13 aprile 2025. 

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Facciamo domande alla vita [PDF]

La traversata della Storia con Vito Mancuso è filosofica e spirituale. In una scelta tutta personale, da cui ha ricavato un libro di successo per Garzanti, assegna il ruolo di guida a Socrate, Buddha, Confucio e Gesù. Non è un ordine cronologico, né alfabetico, è una priorità emotiva spiega al pubblico nella seconda lezione di ieri al Vicenza Storia Festival. Sono le stesse personalità scelte dal filosofo tedesco Karl Jaspers, dove la parola al pari della vita può essere decisiva per arrivare alla consapevolezza e alla pace interiore. Il teologo brianzolo convoca le sue letture preferite a proposito del focalizzare l'anima e dell'intelligenza su ciò che è divino dentro e fuori di noi: Hannah Arendt, Simone Weil, Etty Hillesum, curiosamente tre donne dall'inclinazione filosofica che hanno attivato le domande su cosa è umano, cosa è divino e immortale. Ma chiama in causa anche il fisico quantistico John Archibald Wheeler a proposito del fatto che i fenomeni fisici sono definiti dalla domanda che ci poniamo su di essi …

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Prossimi appuntamenti con Vito

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REGGIO EMILIA sabato 17 maggio Mercato Ortofrutticolo dalle ore 9:00

«Mi Riguarda. Costruiamo insieme un uovo modello di welfare», con Vito Mancuso. Workshop tematici / eletronic town meeting. Introduce Gino Mazzoli.Partecipa il tuo punto di vista è prezioso! 

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BADIA DI PASSIGNANO Barberino Tavernelle (FI) domenica 25 maggio ore 9:30

Nell’ambito del convegno: «Simone Weil: un cristianesimo altro?» Vito Mancuso: «Simone Weil e Gesù».

Depliant Convegno 2025 [PDF]

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ROMA domenica 29 giugno Foro Romano Clivio di Venere Felice ore 21:00

«LA GIOIA INTERIORE» Evento speciale in occasione dell’inaugurazione del Festival nell’anno del Giubileo. Conferenza del prof. Vito Mancuso; LAGRIME DI SAN PIETRO Madrigali spirituali a 7 voci di Orlando di Lasso. Interventi in live electronics di Vittorio Montalti.

Opera Roma Biglietto acquistabile al [Link] indicato

Roma


ASSISI (PG) sabato 26 luglio Rocca Maggiore ore 16:00

Vito Mancuso: Destinazione Speranza.

TicketOne [Link]

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Osservatorio autoritarismo

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NASCE “OSSERVATORIO AUTORITARISMO” NUOVE FORME DI RESISTENZA CULTURALE

Una serie di incontri nelle grandi città per tenere viva la democrazia. Testo di Daniela Padoan pubblicato su La Stampa del 28 marzo 2025

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Un gruppo di centocinquanta intellettuali, studiosi e docenti italiani e stranieri, da Giorgio Parisi a Jean-Claude Monod, da Nancy Frazer a Judith Butler, da James Galbraith a Gustavo Zagrebelsky, hanno deciso di dar nascita all'Osservatorio Autoritarismo, uno spazio di analisi e testimonianza sul rischio di progressione verso forme autoritarie in Italia viste nel contesto europeo e globale: una costellazione di luoghi di incontro e presa di parola, raccolta documentale, messa agli atti storiografica del tempo che stiamo vivendo, che ci interpella e che ci affida una responsabilità davanti alle manifestazioni degenerative dell'autorità legittima. Una rete di "isole benedettine", si potrebbe dire, che, nelle principali sedi universitarie, si propone di dar vita a giornate di studio aperte alla cittadinanza per custodire e diffondere i fondamenti della cultura democratica in un paese che, secondo l'ultimo rapporto di Liberties (Civil Liberties Union For Europe) si colloca tra i cinque paesi europei «demolitori dello Stato di diritto insieme a Bulgaria, Croazia, Romania e Slovacchia …

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Morte e morire

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L’ANGOSCIA DELLA MORTE TOCCA ANCHE IL PAPA E NON C’È NESSO CON LA FEDE IN DIO

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Morte e morire [PDF]

Cosa diremo noi quando sarà il nostro momento? Cosa diremo in quell’istante che a ragione è detto “fatale”, perché segnerà in modo irrevocabile l’incontro con il supremo Fato? Quali parole ci saliranno dal cuore di fronte alla morte che vedremo arrivare? La notte del 28 febbraio scorso è toccato a papa Francesco arrivare in quella situazione e, dall’intervista del Corriere della Sera al dottor Sergio Alfieri capo dell’équipe medica che l’aveva in cura, si è appreso che le parole del Papa sono state le seguenti: “È brutto”. Il medico ha aggiunto che “chi gli era accanto aveva le lacrime agli occhi”, a sottolineare il tragico livello emotivo della situazione. Come si muore? Come vivremo la nostra morte? Queste cupe parole del Papa ci possono insegnare qualcosa? …

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Torniamo ad obbedire alla voce della coscienza

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Intervista al prof. Vito Mancuso di Laura Solieri per La Gazzetta di Modena 15 marzo 2025

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Domenica 16 marzo 2025 il Bper Forum di Modena ospita Vito Mancuso, teologo, scrittore ed editorialista de La Stampa, che presenta il suo ultimo libro "Destinazione Speranza" (Garzanti). In un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro. con ottimismo sembra un'impresa sempre più ardua: ripiegandosi su se stesso, l'uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. Viene dunque da chiedersi: Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare?». Cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo Immanuel Kant, Mancuso guida i lettori alla ricerca del significato più profondo e autentico della nostra vita. Togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su Dio e sull'avvenire, "Destinazione Speranza” rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la libertà di obbedire. Se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all'egoismo favorendo la solidarietà, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilità, allora non tutto sarà perduto: solo così, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende …

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Se emergono gli uomini peggiori

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La democrazia è deteriorata e ha portato al potere leaders tirannici e violenti. Dobbiamo difenderci in due modi: attraverso lo studio e accettando che gli Stati Europei si armino per la difesa

Se emergono i peggiori tra gli uomini [PDF]

Ci sono momenti nella storia in cui sembra proprio che si avverino le antiche parole del salmo: “Emergono i peggiori tra gli uomini”. I giorni che stiamo vivendo sono esattamente così: fanno emergere i peggiori tra gli uomini. Qual è allora il compito della coscienza? È triplice: individuazione, difesa esterna, difesa interna. Quanto al primo punto, è significativo che di recente sia stato riesumato un termine così desueto da apparire un neologismo: “cachistocrazia”, alla lettera “il governo dei peggiori”, l’esatto contrario di aristocrazia, il governo dei più competenti. Il paradosso è che tali peggiori non sono tiranni giunti al potere con la forza, ma politici eletti dal popolo: è cioè la demo-crazia a produrre la cachisto-crazia. È come se, per fare un paragone con l’alimentazione, tutt’a un tratto i più dichiarassero che i cibi migliori non sono i più raffinati e i più salutari, ma i più malsani etichettati come junk-food. In quel grande supermarket della politica mondiale sembra proprio che oggi le cose stiano andando in questo modo. Emergono i peggiori tra gli uomini. Ma come definire tali peggiori? …

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